martedì 28 aprile 2009

Bavaglio ad Internet: Software libero, WI-FI, WI-MAX

Roma 11 Aprile 2008

Oggetto: Programma elettorale Sinistra Arcobaleno

La sinistra arcobaleno diceva:

Ieri 10 Aprile 2008 sono andato a Piazza Navona a Roma ad ascoltare Fausto Bertinotti, a parte tante risate, vorrei sapere se il Programma elettorale della Sinistra Arcobaleno verrà rispettato in toto, qualora avesse i voti o se succederà come con il governo Prodi, dove nessun punto è stato rispettato.

A partire dal punto 88 liberare il web

Agli informatici che si sono opposti alla brevettabilità dei linguaggi imposti dalla microsoft, hanno sperimentato e prodotto l’uso condiviso e a volte gratuito, a volte attraverso la logica Open source.

Noi proponiamo di far migrare i sistemi informatici della Pubblica Amministrazione verso l’Open source, garantendo un risparmio di oltre 3 miliardi di euro l’anno, una più efficiente organizzazione e la rinascita di un’industria informatica nazionale.

Proponiamo una corsia privilegiata ai comuni per offrire ai cittadini connettività gratutita, attraverso hot spots nelle strade, nelle piazze e nei parchi della città e ai cittadini servizi gratutiti di accesso attraverso il Wi­Max per tutte le applicazioni a banda larga non a pagamento
.

Questo è quanto la Sinistra Arcobaleno si prefigge come scopo, ma sinceramente lo ritengo una bozza programmatica e non una cosa completa da poter essere applicata, per ovvi motivi:

1)Tutta la classe politica non si è mai presentata a nessun Install Fest, Hack Meeting, corsi di Kernel Hacking, meetings di Telecomunicazioni (Tlc) sul wi­fi.

Dunque prima di presentarsi al voto è necessario sapere se i vari personaggi come: Alfonso Pecoraro Scanio, Fausto Bertinotti, Fiorello Cortiana, sono disposti prossimamente a presentarsi presso l’ambiente accademico universitario, per vedere da vicino l’organizzazione ed il modo in cui gli Hackers lavorano per avere in futuro una società basata sulla condivisione del sapere, dove ognuno è parte integrante del sistema e tutti si possono aiutare, dove nessun contratto EULA, NDA, vieta: Il poter aiutare il prossimo…. .

Non si è isolati, si può contribuire a distribuire il codice sorgente di un programma in base ai criteri del Copyleft copia e sinistra, ma anche copia e lascia e non secondo i criteri del Copyright copia e destra, ma anche copia e diritto.

Per motivi di tempo e di spazio, questi argomenti dovrebbero essere affrontati nelle sedi opportune e non semplicemente su un giornale, venire alle riunioni che si tengono periodicamente in ogni parte di Italia.

Ad esempio l’estate passata si è tenuto l’Hackmeeting a Pisa, poi ci sono i meetings di GNU/linux a: Roma, Savona, Napoli, Grosseto….. e presso le più prestigiose univeristà italiane, ma mai una volta qualche politico si è reso partecipe di tali eventi.

L’install Fest è un giorno dedicato al supporto di coloro che non sono riusciti ad installare GNU/linux od altri sistemi operativi come GNU/Darwin, GNU/Hurd, GNU/KFreeBSD, GNU/NetBSD, GNUSTEP, FreeBSD, NetBSD, OpenBSD o non sono riusciti a risolvere qualche problema e qui intervengono persone che con un pò più di pazienza ed esperienza seguono la persona passo dopo passo.

Un raduno vero e proprio dove ognuno porta il proprio computer portatile o una ultrasparc comprata su ebay o qualche computer usato a casa o in altre realtà e su cui si vuole installare il sistema operativo che si desidera.

Il bello dei sistemi operativi liberi è che possono essere utilizzati liberamente su qualsiasi tipologia di hardware, senza esser per forza confinati al computer domestico, come invece avviene per windows.

Non si deve attendere nessuna software house che risolva quache problema insito all’interno di un software, lo si può fare da soli se si è all’altezza della situazione, ovvero facendo il bug fixing od attendere che venga reso noto anche da altri e chi è a capo di quel progetto, lo risolverà per noi, ma non per forza deve essere la medesima persona che è a capo del progetto, può essere qualsiasi persona che vuole prestare il proprio contributo.

Se fosse un software non libero ovvero un software sviluppato da qualche software house si dovrebbe attendere che risolvano il problema e bisognerebbe acquistare nuovamente il software, spendendo soldi per la validità scarsa del prodotto e per la licenza che ha costi d’incidenza del 40%.

Su una distribuzione di windows che costa 199 euro, si andrebbe a pagare in termini di licenza ben 79,60 euro.

E tutti quanti sappiamo come windows oltre ad essere confinato sui pc domestici, è un colabrodo, non si è padroni del sistema operativo che abbiamo acquistato pagando 199 euro, di cui 79,6 euro sono di licenza, ma lo si può solo usare, senza potervi apportare alcuna modifica, o poterlo condividere con qualcuno facendone delle copie o venderlo….. .

Il Software Libero invece permette di usare il codice sorgente secondo le 4 libertà della GNU General Public License ovvero:

Libertà 0: la Libertà di usare il programma a tuo piacimento e per qualsiasi scopo leggittimo.
Libertà 1: la Libertà di aiutare se stessi ovvero la Libertà di studiare il codice sorgente vedere cosa fa esattamente il programma e quindi cambiarlo per fargli fare tutto quello che vuoi.

Libertà 2: la Libertà di aiutare il tuo vicino ossia la Libertà di distribuire copie per gli altri.

Libertà 3: la Libertà di aiutare a costruire la tua Comunità ossia la Libertà di pubblicare una versione modificata così che gli altri possano beneficiare delle tue modifiche.

Tutte queste Libertà sono essenziali, se un programma offre tutte queste Libertà è un Software Libero.

Il software libero può essere venduto e ciò non limita in nessun modo l’utente, perchè le 4 libertà comunque vengono rispettate, anzi è un modo per finanziare progetti ed aprirne di nuovi, per pagare gli sviluppatori di software, le linee adsl, hdsl…

Ma la differenza fra il software libero e non libero quando lo si paga è che il software non libero non può garantirti queste 4 libertà, perchè ha un proprietario e dunque solo chi l’ha sviluppato sa cosa fa realmente quel programma, il non poter accedere al codice sorgente è un limite alla libertà d’espressione, ognuno di noi deve sapere quale compito sta svolgendo realmente, non sapere cosa fa realmente è un rischio, i dati di una pubblica amministrazione, di un ufficio, ospedale, scuola, università, centri di ricerca, potrebbero essere spiati, copiati illegalmente, trasferiti senza accorgersi di ciò.

Dunque un rischio da non correre, il software libero proprio perchè mette a nudo il codice sorgente, non può nascondere alcunchè.

E’ quanto di meglio si possa pretendere, si può insegnare ai ragazzi a programmare, ad utilizzarlo, ed esser parte di una comunità per creare le fondamenta di una società cooperante.

Quando si paga per avere del software libero o per apportarvi delle modifiche, il costo sarà comunque nettamente inferiore a quanto ci farebbe pagare qualsiasi software house ed il pagare gli sviluppatori per risolvere dei problemi all’interno del codice sorgente, comunque non è un modello improntato a far business come fa RedHat, Novell, Microsoft, Adobe, Sun MicroSystems, Apple Cupertino Inc, Macromedia ma pagare un equo contributo per avere del software è giusto, non c’è nulla di male se uno sviluppatore ci guadagni il giusto per viverci, certamente costerà molto meno di uno sviluppatore che lavora presso determinate software houses quotate in borsa.

Ci sono tanti progetti aperti (per aperti non mi riferisco ad open source) sul web ed ognuno può contribuire liberamente, ma non per forza deve avere una software house per guadagnare, si possono fare delle donazioni.

La differenza fra fare delle donazioni, pagare per avere un software non libero è un modello di vita che sicuramente si avvicina forse non proprio al comunismo, ma al socialismo.

Si è comunque liberi di pagare per avere un software libero o il non pagare per poter usare del software libero, ciò dipende da quello che ci dice la coscienza.

2)Il kernel hacking sono corsi, lezioni, gare dove ognuno mette a disposizione le proprie capacità per ottimizzare il kernel di un sistema operativo e quindi ragionare secondo una logica più vicina a quella dell’hardware per risolvere determinati problemi od ottimizzare il kernel a seconda di un determinato computer.

E anche qui andrebbero spese almeno 2 pagine per far capir bene di cosa si tratti, rifiuto di farlo perchè sul web alla voce kernel hacking di risultati prodotti ne sono disponibili molti.

3) Per quanto riguarda il wi­-fi bisogna dire che in Italia è fortemente penalizzato e ciò lo si deve a Maurizio Gasparri, Landolfi e Gentiloni che hanno incasinato la materia.

Hanno applicato criteri restrittivi quali il poter trasmettere entro le mura domestiche col
wi­fi, ritengo ciò un affronto all’intelletto, è come dire puoi esternare il tuo libero pensiero solo dentro casa o in uffcio, scusate, ma mi sembra una stronzata… se l’art 21 della Costituzione Italiana ha valore, allora il modo in cui hanno disciplinato i ministri il wi­-fi è incostituzionale, se invece ha valore quanto disciplinato dai ministri allora l’art 21 è incostituzionale.

Dunque due cose che sono disciplinate in malo modo e vediamo subito il perchè

Intanto il wi­-fi nasce negli USA e i 2400 mhz sono destinati dalla FFC (la FFC è qualcosa di vagamente simile al nostro ministero delle comunicazioni) al wi­-fi ed altre modalità d’emissione e servizi attribuiti.

In Italia invece i 2400 mhz erano già attribuiti e per far cassa il ministero delle comunicazioni ha penalizzato il servizio di stazione di radioamatore.

In tutto il mondo il piano di ripartizione delle frequenze è suddiviso per regioni:
Regione 2, 1, 3

L’Italia che rientra nel piano di ripartizione delle frequenze a livello Europeo quindi Regione 1, non ha rispettitato l’assegnazione del piano di ripartizione delle frequenze.

Tanto per fare un esempio:

il wi­-fi parte da 2412 a 2483 mhz con la seguente canlizzazione:

CHANNEL 01) 2412 MHZ CHANNEL 02) 2417 MHZ
CHANNEL 03) 2422 MHZ CHANNEL 04) 2427 MHZ
CHANNEL 05) 2432 MHZ CHANNEL 06) 2437 MHZ
CHANNEL 07) 2442 MHZ CHANNEL 08) 2447 MHZ
CHANNEL 09) 2452 MHZ CHANNEL 10) 2457 MHZ
CHANNEL 11) 2462 MHZ CHANNEL 12) 2467 MHZ
CHANNEL 13) 2472 MHZ CHANNEL 14) 2477 MHZ
CHANNEL 15) 2482 MHZ CHANNEL 16) 2483 MHZ

Il servizio di stazione di radioamamtore è assegnato in Europa così come in Italia da 2400 a 2440 e da 2440 a 2450 Mhz, ciò significa che il wi­-fi non potrebbe essere utilizzato, perchè sui trasmettitori a 2400 Mhz abbiamo un vco che ci permette di spotarci verso tutto il range che va da 2400 a 2450 mhz, ma per rendere la cosa più semplice da capire, se avessimo una canalizzazione di 5 mhz fra un canale e l’altro si prospetterebbe la seguente situazione:

CHANNEL 01) 2405.0 MHZ CHANNEL 02) 2410.0 MHZ
CHANNEL 03) 2415.0 MHZ CHANNEL 04) 2420.0 MHZ
CHANNEL 05) 2425.0 MHZ CHANNEL 06) 2430.0 MHZ
CHANNEL 07) 2435.0 MHZ CHANNEL 08) 2440.0 MHZ
CHANNEL 09) 2445.0 MHZ CHANNEL 10) 2450.0 MHZ

E’ ovvio che sia nell’assegnazione wi­-fi che in quella radioamatoriale, sono stati omessi i khz esempio 2.5, 5, 10, 12.5, 25, 50, 100 e dunque un sacrificio di tal genere sarebbe una forma di rispetto verso coloro che hanno una frequenza assegnata in tutta Europa, ma il ministero delle comunicazioni non vuol sentir ragioni, bisognerebbe ritirare dal mercato tutti quelli venduti e limitarli, partendo dal canale 11 del wi­-fi dunque si potrebbero usare solo da 2462 a 2483 mhz.

CHANNEL 01) 2462.0 MHZ CHANNEL 02) 2467.0 MHZ
CHANNEL 03) 2472.0 MHZ CHANNEL 04) 2477.0 MHZ
CHANNEL 05) 2482.0 MHZ CHANNEL 06) 2483.0 MHZ

Oppure sbloccando gli apparati wi­fi su tale larghezza di banda si potrebbe coprire da 2460 a 2483 Mhz.

Praticamente 24 canali contro i 6 assegnati.

540 MBIT/SEC dato che su ogni canale viaggiano almeno 22.5 MBIT/SEC contro i 22.5 x 6 = 135 MBIT/SEC

CHANNEL 01) 2460.0 MHZ CHANNEL 02) 2461.0 MHZ CHANNEL 03) 2462.0 MHZ CHANNEL 04) 2463.0 MHZ
CHANNEL 05) 2464.0 MHZ CHANNEL 06) 2465.0 MHZ CHANNEL 07) 2466.0 MHZ CHANNEL 08) 2467.0 MHZ

CHANNEL 09) 2468.0 MHZ CHANNEL 10) 2469.0 MHZ CHANNEL 11) 2470.0 MHZ CHANNEL 12) 2471.0 MHZ
CHANNEL 13) 2472.0 MHZ CHANNEL 14) 2473.0 MHZ CHANNEL 15) 2474.0 MHZ CHANNEL 16) 2475.0 MHZ

CHANNEL 17) 2476.0 MHZ CHANNEL 18) 2477.0 MHZ CHANNEL 19) 2478.0 MHZ CHANNEL 20) 2479.0 MHZ
CHANNEL 21) 2480.0 MHZ CHANNEL 22) 2481.0 MHZ CHANNEL 23) 2482.0 MHZ CHANNEL 24) 2483.0 MHZ

ma significherebbe che sono stati commessi degli errori nell’attribuire le frequenze e nessuno vuol perderci la faccia, è molto più facile scaricare la colpa sugli utenti finali.

Se chi usa il wi­-fi si trovasse nelle vicinanze di una stazione radioamatoriale, pregiudicherebbe la trasmissione in fonia del radioamatore e qualora il radioamatore fosse stanco di sopportare tale situazione potrebbe fare denuncia ed il ministero delle comunicazioni si dovrebbe attivare per cercare la fonte del disturbo.

Una volta trovata la fonte del disturbo suonano a casa, entrano e mettono i siggilli e poi tutto l’iter giudiziario.

Ho avuto anche discussioni con docenti di telecomunicazioni che dicevano data la bassa potenza in uso ovvero 100, 200, 300 millesimi di watt, è molto difficile che si verifichi tale evento all’interno di una città.

Ritengo che dentro ad una città come Roma, è più facile che si manifestino dei disturbi provenienti da tutti quei dispositivi che emettono un proprio campo elettromagnetico.

In un paese il campo elettromagnetico comunque non può avere valori impressioanti come in una città , comunque molto dipende dalle abitudini delle persone e dai dispositivi che hanno nelle loro abitazioni.

La normativa sul wi­-fi parla chiaro, e dice che se la potenza di un dispositivo in uso è di 10 millesimi di watt, allora si ha diritto ad applicare un’antenna esterna che abbia un massimo guadagno di 20 db isotropici, ma nonostante la normativa, anche quelli che hanno 100, 200, 300 millesimi di watt applicano antenne esterne e li mettono sul tetto del condominio per creare delle reti wireless.

Io non ci vedo nulla di male nell’usare delle antenne esterne per fare delle reti wireless, che permettano a chiunque di usare una rete locale per sperimentazione dei protocolli di comunicazione e navigazione su internet.

Ma la normativa vuole che se si attraversa un’area privata, e si finisca in un fondo pubblico, interconnettendo reti pubbliche e private, si deve chiedere l’autorizzazione al ministero delle comunicazioni.

Come già esposto ritengo ciò una violazione della libertà d’espressione, più che un articolo di legge mi sembra l'applicazione di una direttiva FASCITA che solo Maurizio Gasparri poteva introdurre nel decreto GASPARRI, non a caso Maurizio Gasparri è di Alleanza Nazionale ex partito di dottrina FASCISTA, ed inoltre era nel governo Berlusconi.

Posso inoltre dire che tali limitazioni sono una violazione della Carta dei Diritti dell’Uomo, una violazione della Costituzione Italiana Art.21 e art 447 del 2001 in ambito di Radiocomunicazioni.

Silvio Berlusconi è la brutta copia di Benito Mussolini e le leggi fascistissime sul digitale terrestre le ha fatte Maurizio Gasparri. Sabina Guzzanti sollevò con RaiOt il caso del digitale terrestre DVB­-T e sia la maggioranza che l’oppsizione si unirono, dandole torto, ma dopo che fu trascinata in tribunale da Cesare Previti, il giudice la assolse dicendo che tutto quello che diceva la Sabina guzzanti corrispondeva a verità ed erano notizie già rese note.

Comunque riprendendo il discorso sul wi­-fi almeno dove non c’è alcuna applicazione commerciale, ma di sola sperimentazione e dunque uso no­-profit ritengo sia giusto dare la possibilità di creare reti wireless.

Il bello è che mentre si sta cercando ancora di applicare il wi­-max, ora stanno correndo ai ripari col wi­-fi, perchè Maurizio Gasparri disse che avrebbe avuto poco successo ed un percorso di interconnessione limitato.

Nel resto del mondo si e’ arrivati a 500 Km di distanza fra un punto e l’altro col wi­-fi, mentre in Italia si parla di 305, 310 Km.

Ed ora i gestori telefonici cercano di venderlo, ma come si puo’ vendere qualcosa che è libero ?

E’ libera anche la sperimentazione, dunque non si può vendere, tanto che TIM rinunciò a vendere il wi­-fi perchè lo riteneva poco sicuro.

Venissero a vedere le realtà dei gruppi che conosco io e come lavorano sul wi­-fi un intero team di sviluppo che collabora con altri personaggi in altre parti del mondo e che hanno fatto del
wi­-fi un modo di trasmissione sicuro senza doversi porre problemi di accounts, passwords, logs, mac addresses, ciò che si trasferisce….

Andrebbero fatte meno leggi restrittive e far esaminare le cose da persone competenti in materia, che nulla hanno a che spartire con le multinazionali, che non interagiscano con sistemi operativi tipo windows, mac os classic, mac os x….

E’ ovvio che se hai windows hai bisogno di controllare tutto cio’ che avviene, ma con i sistemi operativi di tipologia UNIX­-like, consolidati da ben 41­42 anni, quali problemi vuoi incontrare nelle trasmissioni se sono nati principalmente come sistemi operativi per l’ambito server ?

La sicurezza con windows ? è troppo instabile, insicuro, bucabile….. e troppo giovane.

E poi come è già successo in Cina è stata scoperta una *.dll ComToolKit.dll che spia ogni cosa si faccia, inoltre ogni volta che si usa windows media player, sanno benissimo cosa si sta guardando e questa sarebbe la sicurezza ? La privacy?

Ma per favore, leviamoci di testa windows e mac os x.

Per qunto mi riguarda io se dovessi attendere la Sinistra Arcobaleno che faccia applicare il
wi­-fi, wi­-max, il software libero nella pubblica amministrazione, starei ancora ad aspettare.

Forse vincerà o non vincerà la sinistra arcobaleno ma non è importante, ai fini lavorativi io uso GNU/linux Debian dal 2002 e in diverse occasioni ho chiesto a persone vicine all’ex ministro all’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, se fosse stato disposto ad aprire l’evento del JavaDay 1 Dicembre 2007 a Via della Vasca Navale presso La Sapienza “Roma3″.

Non sono mai stato raggiunto da una risposta ne affermativa, ne negativa, ma la cosa più dolente è che non solo non ha aperto l’evento, ma lui che a Primo Piano disse che era a favore del Software Libero, non si è mai fatto vedere in nessuna occasione presso le Università Italiane, così come Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori, che firma a favore del Software Libero e poi scompare nel nulla, lo stesso dicasi per Beatrice Magnolfi.

Per non parlare di Fabio Mussi che prima era nei DS, poi nella Sinistra Democratica ed infine con la Sinistra Arcobaleno.

Proprio lui assieme a Nicolais…. ha fatto avere a Microsoft un contributo a fondo perduto di 8.835.400 euro per l’informatizzazione del centro universitario di Trento.

Trento è solo sulla carta Italiano, poi è una regione a statuto speciale, dunque perchè i contributi li deve dare Roma LADRONA ?

Perchè poi dobbiamo regalare alla Microsoft somme di oltre 200 milioni di euro ?

Forse si sara impoverita con tutte le multe che deve pagare ?

Una volta per sempre si chiede di metter fine a questo continuo sperpero del denaro dei contribuenti, che, nel 90% dei casi, finisce nelle mani di microsoft e le sue partnerships.

Con l’ultima finanziaria 2007, sono stati destinati al Centro di Trento, ben 8.835.400,00 euro da elargire durante il 2007, 2008, 2009.

Si chiede pertanto di bloccare tale erogazione di fondi, sottolineo inoltre, che per il software libero erano stati destinati ben 10.000.000 di euro, non 1 centesimo di euro è stato erogato, nonostante la finanziaria 2007 lo prevedesse.

La finanziaria di fine anno 2007 parla da se:

contributo per la realizzazione dei progetti per la società dell’informazione

art. 1, c. 892

Al fine di estendere e sostenere in tutto il territorio nazionale la realizzazione di progetti per la società dell’informazione, è autorizzata una spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009.

Con decreto di natura non regolamentare, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali per gli interventi relativi alle regioni e agli enti locali, individua le azioni da
realizzare sul territorio nazionale, le aree destinatarie della sperimentazione e le modalità operative e di gestione di tali progetti.

Priorità dei progetti da finanziare

art. 1, c. 895

Nella valutazione dei progetti da finanziare, di cui al comma 892, è data priorità a quelli che utilizzano o sviluppano applicazioni software a codice aperto.

I codici sorgente, gli eseguibili e la documentazione dei softwares sviluppati sono mantenuti in un ambiente di sviluppo cooperativo, situato in un web individuato dal Ministero per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione al fine di poter essere visibili e riutilizzabili
.


Si è sempre detto di voler usare il software libero in Italia perchè crea: condivisione del sapere, libero scambio del software, forma mentis, sviluppo software, posti di lavoro.

Cio’ permette di risparmiare ed usare in modo migliore i fondi dell’Unione Europea e del Governo Italiano.

Si preferisce però sperperare e a tal proposito, il Centro di Trento, è un esempio di erogazione di fondi non tassati, destinati a Microsoft (una multinazionale che la fa da padrone in tutto il mondo, pensando di poter imporre il suo sistema capitalistico ovunque).

Le tasche dello Stato Italiano sono vuote, ma gli ultimi governi si sono dati molto da fare, per finanziare Softwares Non Liberi costringendo così la Pubblica Amm.ne a rinnovarsi continuamente.

Con il gettito di fondi che si regalano alle software e/o hardware houses: microsoft, ibm­-nazista, sun microsystems, apple cupertino.inc, adobe, macromedia….. si potrebbero: ammodernare le scuole, università , centri di ricerca, acquedotti, sistemare le strade, illuminazione stradale, raccolta differenziata dei rifiuti, acquisti di centrali elettriche che eroghino energia solare … si possono formare docenti sul software libero ed il riuso dell’hardware, finanziare progetti no­profit, sperimentazione sul wi­-fi e wi­-max portati avanti da singoli o teams che cooperano, sviluppano, e che operano nell’illegalità, a causa di una legge che limita la libertà d’espressione.

Si chiede dunque di prendere contatto con tutti quei singoli e gruppi che lavorano no­-profit, per lo sviluppo delle reti wi­-fi, wi­-max, studio protocolli di trasmissione …. al semplice uso di sperimentazione ed integrazione con sistemi operativi liberi quali GNU/linux, GNU/Dawin, GNU/HURD, GNU/KFreeBSD, GNU/NetBSD, GNUSTEP, FreeBSD, NetBSD, OpenBSD e di coinvolgerli nella formazione studentesca ed universitaria, provvedendo a finanziarli con equi contributi tali da poter portare avanti le sperimentazioni e potersi sostenere economicamente mese dopo mese, sia che si abbia a che fare con Diplomati, Laureati che lavorino o non lavorino nell’ambiente universitario e/o che collaborano per tali scopi.

Si chiede dunque che l’attuale rete che funziona su IPv4, in un prossimo futuro e non troppo lontano, possa rimanere in mano a persone che hanno a cuore l’uso dei sistemi operativi software libero e l’integrazione con le reti wi-fi e wi-max
.

Consentire che si possano creare reti wi-fi Mesh, che porterebbero uno svecchiamento nell’ordinamento delle radiocomunicazioni e consentirebbe di estendere la portata fra un nodo e l’altro, permettendo al wi-fi di raggiungere lunghe distanze ed un coinvolgimento degli hackers in un progetto che sa di buono e che darebbe ampie possibilità.

Lo studio e l’applicazione, hanno consentito ad alcuni hackers di poter lavorare a progetti no-profit ed esser pagati per il lavoro che amano svolgere quotidianamente.

Inoltre coinvolgerebbe tanti utenti ad usare il wi-fi, visto che le attuali ADSL, HDSL, ed il wi-fi erogato dagli WISP, non lo regalano, anzi lo fanno pagare profumatamente, offrendo un servizio che non è dei migliori.

Coinvolgere gli utenti vuol dire allargare la rete e renderli partecipi di ogni iniziativa che vien pubblicata nelle MAILING LISTS.

Si chiede che la maggior parte delle aziende ITALIANE od estere in territorio ITALIANO, si spostino da IPv4 a IPv6, alleggerendo la rete e consentendo così di riutilizzare molti IP’s, che molte aziende non usano più.

Ciò significherebbe che Internet potrebbe avere qualche anno in più di vita e non semplicemente 2 a partire dal 2009.

Le società che vorrebbero essere coinvolte nei progetti sono le benvenute e dunque potrebbero rimanere su IPv4.

Tuttociò che non ha a che fare con la sperimentazione, dunque pornografia, suonerie, immagini, filmati, musica, potrebbero usare IPV6.

Altra cosa che si chiede è l’adozione non solo del software libero, ma anche dei formati liberi, eliminado così alla fonte tutti quei problemi legati anche alla pirateria.


Normalmente vengono impiegati formati come :aiff, au, avi, mov, waw, wmv, mpg, mpeg, mp3, jpeg, jpg, gif, bmp, exe, bat, quando si potrebbero usare per l’audio Ogg, per il video Ogv e per le immagini il formato png.

Iniziando a mettere al bando su internet tutti i formati sopra elencati, ed adottando solo i formati liberi, riuscireste a combattere la pirateria che nuoce alle software houses ed al tempo stesso alla nostra società, dove ogni persona deve rendersi conto che è parte della società in cui vive e se delinque, mette a rischio la libertà di tutti noi, perchè le multinazionali non vedono l’ora di potersi scagliare contro qualcuno perchè hanno violato il copyright.

Se invece i ragazzi si alfabetizzassero ed iniziassero ad usare il software libero, non dovrebbero piratare alcunchè e se tutti si comportassero in tal modo, le software houses si ritroverebbero con le merci invendute per i costi che praticano.

Ciò sarebbe la dimostrazione anche che la gente non ha bisogno di piratare per aver del buon software.


ad esempio OpenOffice è Software Libero, ed rilasciato con la GNU Lessler General Public Licensee funziona sia sui sistemi Unix-like che su windows, eppure molta gente continua a piratare office, quando ha openoffice. se hai una connessione adsl, puoi scaricarti openoffice senza commettere alcun reato, perchè i termini di licenza lo prevedono, al contrario molta gente sta in questi giorni cercando windows 7 sui sistemi di file sharing.

I sistemi di comunicazione amule, gnutella, emule, napster, p2p, tor, torrent sono uno dei tanti mezzi con cui si effettua il trasferimento del software, è ciò che si trova su questi sistemi è coperto da copyright.

I mezzi di comunicazione non sono colpevoli di nulla, sono colpevoli coloro che usano questi mezzi per scaricare software coperto da copyright, anzichè dal copyleft.